Quantcast
Channel: Senza te
Viewing all 41 articles
Browse latest View live

Translucenza nucale

$
0
0
I controlli del primo trimestre prevedono: esami del sangue, esami delle urine e un'ecografia tra la 11° -13° settimana di gestazione. L'ecografia include il test della translucenza nucale tramite il quale si misura lo spessore nucale del bambino per identificare, entro un certo limite, i feti a rischio per sindrome di Down e per trisomia 18 e per altre cromosomopatie, sindromi e cardiopatie.

Si possono poi effettuare anche dei prelievi del sangue subito dopo l'ecografia sempre per determinare, attraverso l'analisi congiunta di tutti i dati raccolti, l'incidenza della sindrome di down ed altre anomalie cromosomiche. Questi test vengono chiamati : bitest- tritest o test integrato.
Attenzione però, tutti questi test forniscono risultati statistici, questo significa che non danno assolutamente un risultato definitivo. Tale risultato si ottiene esclusivamente con una villocentesi o amniocentesi.

Io ho effettuato il test integrato venerdì 25 Luglio, perché qui fanno quello..

In realtà ciò che mi interessava di più era vedere su quel piccolo schermo il mio fagiolino muoversi!

Devo dire che come tutte le altre ecografie fatte in ospedale è stata una delusione: 5 minuti tra ingresso, messa sul lettino ed ecografia e non ho visto nulla... 
Va beh, io non sono ferratissima, ma almeno distinguere la sagoma della testa da quella del resto del corpo, ecco, ci speravo!
Mi dicono però che è tutto a posto... Ma, se lo dicono loro...allora... Non mi fido!!!

Inutile, io ci provo e ci riprovo, ma alla fine il dubbio persiste! Soprattutto se l'esame dura 5 minuti in tutto mi chiedo che accuratezza può avere.. Poi mi sbaglierò.. Mah..

Certo è che per una mamma sentirsi almeno dire: "Ecco, vede, qui c'è lo stomaco. Questo è un braccio, questo un piede."
Potete anche inventare :"Adesso si gratta un orecchio.." 
Tanto noi annuiamo e immaginiamo perché capire davvero quelle immagini lo trovo praticamente impossibile (almeno con i macchinari che hanno qui!).
Però ci renderebbe felici. Ma che dico? Felicissime!

A voi è successo? O solo l'unica insoddisfatta?

Così , decido per una nuova ecografia dal mio secondo ginecologo sperando in un esito migliore e...

Ed è Vanessa..

$
0
0
Dal momento che l'ecografia della translucenza nucale mi ha lasciata completamente insoddisfatta, ho optato per una seconda visita privatamente dal mio secondo ginecologo...

Eh già, secondo, perché mi faccio seguire da più di un ginecologo, per confrontare le risposte ai miei dubbi e per avere più di un riferimento.

Ma torniamo al nostro argomento principale.
Dunque, sabato scorso, vado nello studio del mio ginecologo con il quale chiacchiero anche a proposito del cerchiaggio che in ospedale continuano a dirmi essere necessario e lui, a tal proposito, mi suggerisce di mettere un pessario o anello di arabin che non necessita di intervento e quindi anestesia,  antibiotici e contrazioni ma si inserisce semplicemente in ambulatorio.

Inutile dirlo, sono felicissima di questa alternativa: nessuna operazione e stesso risultato!

Poi passiamo all'ecografia vera e propria.
Come prima cosa visualizziamo il cuoricino e sentiamo il battito..
Per noi, me e mio marito, crea molta ansia l'attesa nel sentire il battito; potete ben capire il perché.
Poi, quando lo vediamo lì, lo sentiamo, la tensione si affievolisce e lascia spazio ad un turbinio di emozioni: gioia, commozione, paura, serenità.
 
La visita prosegue ed il medico controlla e ci fa vedere e soprattutto spiega le immagini delle varie parti del corpo del nostro esserino.

Ed ecco quindi la mia fatidica domanda:"Possiamo già vedere se è maschio o femmina?"
Sono incinta di 13+2 settimane, quindi se si gira bene è possibe!
Fortunatamente la creaturina si gira a favore di video ed il ginecologo blocca l'immagine.
"Ecco, vedete quelle due linee in mezzo alle gambe? Se le linee sono dritte, parallele alla spina dorsale,è femmina, mentre se sono perpendicolari, o quanto meno inclinate, è maschio." Spiega
"È femmina!" Esulto.
Ed il ginecologo conferma!

Quindi, signori e signore, vi presento Vanessa!

Adesso, lo so, starete commentando: "Che bello! "Oppure "Non male" Oppure "Io non l'avrei mai scelto".
Sarò sincera fino in fondo: credo che nemmeno io l'avrei mai scelto..
Non che non mi piaccia, anzi! Ma non è un nome a cui ho mai pensato seriamente.
Io stavo cercando un nome che indicasse che lei è la nostra rivincita, il nostro domani, la nostra vittoria... Vittoria sulla morte.. 
Allo stesso tempo "Vittoria" mi sembrava scontato; un bellissimo nome, ma forse banale per questa situazione.
Come ci siamo arrivati?
Beh, ovvio, il nome l'ha scelto Aurora.

Non sapevamo ancora il sesso ovviamente e io le ho chiesto:
"Amore, vuoi un altro fratellino o sorellina che gioca con te?"
"Ma poi va in cielo anche questo?"
"No amore, questa volta resta qui con te"
"Allora voglio una sorellina"
"Beh, vediamo cosa arriva.."
"No mamma, ti ho detto che è una sorellina"
Quando si intestardisce evito di accanirmi tanto è inutile..
"Ok, e allora come la chiamiamo?"
"Mmhhh, Vanessa!"
Allora le ho chiesto perché Vanessa visto che lei non da nomi nemmeno alle bambole ma le chiama giustamente "Bambola", lei mi ha risposto:
"Me l'ha detto Camilla, è lei che la manda x giocare con me... "

Sono rimasta senza parole e non ho più replicato .. 
Poi con calma sono andata a vedere l'etimologia del nome...

Ho cercato in google, digitando "significato Vanessa"..
Vi riporto il primo risultato: "vittoriosa"
Onomastico: 3 Febbraio.. Il giorno in cui ho visto Camilla viva per l'ultima volta, in cui ho chiesto l'induzione perché qualcosa non andava, il giorno in cui tutto era ancora perfetto..

Cosa aggiungere... Aspettiamo Vanessa, la nostra vittoria..
E ringraziamo Camilla per questo regalo e Aurora per essere il nostro piccolo grande amore.

Il vero Amore..

$
0
0
Il vero Amore è:


Non credo servano altre parole per descriverlo...

Vi invito invece a condividere il vostro, se ne avete voglia.

Quanto "vale" un bambino morto?

$
0
0
Mi è capitato di leggere un articolo su un giornale ( se così si può definire) online dal nome lercio.it
Vi riporto il link così avete la possibilità di leggerlo, se ne avete la voglia e vi sentite abbastanza tranquilli.
http://www.lercio.it/milf-mature-e-cougar-arriva-studio-italiano-che-aiuta-a-distinguerle/

Si, tranquilli, perché ritengo ci vada una certa dose di di forza interiore per mantenere la calma di fronte a certe affermazioni.
Mi spiego meglio, senza più tanti preamboli, ecco la frase che ha suscitato la mia ira, per non essere volgare e dire che manderei i due giornalisti ( così si definiscono... no comment) direttamente a fanc**o:
"Nonostante alcune zone d’ombra rimangano (se una donna partorisce ma il figlio rimane strozzato col cordone ombelicale, è una Milf o una semplice Mature?) "

Dunque l'articolo dovrebbe essere una satira riguardo il mondo del porno.
Adesso chiedo a voi, ma soprattutto domanderei ai due "giornalisti", tali Andrea Bonechi e Vincenzo Salvia: fa davvero ridere questa frase?
Cosa c'è di così divertente nella morte di un bambino?
Scusate, quindi la mia ignoranza, ma non ci arrivo proprio.

Io non solo non ho riso, anzi ho solo provato una rabbia infinita. Il mio primo istinto sarebbe stato quello di augurare loro la stessa cosa, in modo che capissero cosa vuol dire: non si può scherzare su un argomento del genere, sulla morte di un figlio.
Poi ho riflettuto: non si augura del male a nessuno, e così facendo mi abbasserei al loro livello (che non saprei nemmeno definire), quindi gli avrei semplicemente tirato un bel cazzotto in faccia con tutta la forza portata dalla rabbia.. Così almeno mi sarei sfogata..

Questa è solo l'ennesima dimostrazione di quanta ignoranza ci sia in giro, di quanto un bambino morto nel grembo materno o subito dopo sia paragonato ad un niente.. 

I vostri figli valgono per voi?
La risposta é ovvia, è scontata!
Bene, anche per me: Camilla vale tanto quanto Aurora e Vanessa, le voglio bene come ad Aurora e a Vanessa, Camilla è presente tanto quanto Aurora e Vanessa.

Mi domando quando "il mondo" se ne renderà conto.. Quando non mi sentirò più dire : "e sono cose che capitano, devi andare avanti" oppure "e va beh, adesso sei incinta quindi è tutto passato".

Di grazia, cosa sarebbe passato?
Il dolore? Il vuoto che porto dentro?Camilla?

No, spiegatemi con parole vostre perché io proprio non capisco allora perché continuo a piangere, a portare fiori sulla sua tomba ed immaginare quel futuro insieme che non avremo mai..

Perché Camilla appartiene ad un ieri già dimenticato che io dovrei accettare? 
Cosa è passato? 

Camilla è la mia bambina, non un feto nato morto, un incidente di percorso o un caso avverso di statistica..
Il dolore della perdita è reale, costante. Il sorriso è solo superficiale, una maschera che indosso ogni giorno, dentro resterà per sempre un buco nero che divora una parte del mio cuore affiancato dalla gioia di avere altre due bimbe.

Quindi vi chiedo un favore, portate rispetto e non minimizzate o ironizzate sulla perdita di un figlio per quanto piccolo possa essere.
Per voi non è niente, per me, la sua mamma, era solo la mia vita..

Il nostro "fantastico" sistema sanitario

$
0
0
Ed ecco per l'ennesima volta mi trovo a lottare, letteralmente, con il sistema sanitario nazionale.
Perchè vi chiederete?
Ve lo spiego subito! Come sapete già, devo assumere giornalmente eparina a basso peso molecolare che aiuta a prevenire la formazione di coaguli.
Visto i miei pregressi cerebrali e la morte di Camilla avvenuta per un trombo in placenta, sia il neurologo, sia l'ematologo, sia il ginecologo sono d'accordo con questo tipo di profilassi per tutto il periodo di gravidanza ed i 40 giorni successivi il parto.
Adesso vi chiederete: e quindi qual è il problema?
Fino al mese scorso mi sono fatta seguire da due ginecologi uno privato ed uno in ospedale, lo stesso ospedale dove è nata Camilla.
Neanche a dirlo, ho avuto di nuovo dei problemi con la struttura ospedaliera, più che altro con i medici ed il Primario, anche se indirettamente. Infatti avrei dovuto subire un intervento, il famoso cerchiaggio preventivo, ma è stato costantemente reinviato per i più disparati motivi, compreso il fatto che il Primario era in ferie, quindi io avrei dovuto aspettare.
Stufa di tutto questo tergiversare e aspettare, che è stato quello che ha portato alla morte di Camilla, ho deciso di cambiare ospedale.
Mi sono rivolta ad un ginecologo della città in cui vivo, che già conoscevo, che aveva seguito il primo trimestre della gravidanza di Aurora, prima di trasferirsi appunto in questo nuovo ospedale.
L'eparina mi veniva fornita dall'ospedale della mia città grazie alla prescrizione del ginecologo di reparto.

Cambiando punto di riferimento, ho chiesto al mio medico di base di prescrivervi le iniezioni avendo io una patologia e le indicazioni di due specialisti (neurologo ed ematologo).
Il medico di base mi dice "NO, non posso prescrivertele".
Il motivo? I costi di fornitura del medicinale sarebbero troppo alti per il servizio sanitario.
Inutile dire che mi sono un tantino alterata.
Chiedo quindi come posso fare visto che DEVO assumere eparina.
Le alternative sono due:
Pagarselo (eh certo, lo Stato non può fornirmi le cure di cui ho bisogno perchè troppo care, invece io posso certamente sborsare più di 1000€ per un solo medicinale, nonostante paghi già le tasse e mio marito non abbia nemmeno un lavoro!!)
Rivolgersi al nuovo ospedale, dove però somministrano sempre eparina, ma un'altro tipo di molecola.

Decidiamo di optare per questa seconda soluzione.
Mio marito si reco quindi in ospedale (quello nuovo, per capirci) e chiede la prescrizione con piano terapeutico per poter ricevere il farmaco dalla farmacia della struttura.
Sorpresa!!
Essendo un ASL diversa dalla mia, la struttura ospedaliera non può prescrivermi il medicinale di cui ho assoluta necessità... a meno che non voglia partorire morta anche Vanessa, ovviamente.
Conclusione: devo pagarmi l'eparina nonostante la mia patologia perchè l'ASL, lo Stato, o chi accidenti sia, non sono disposti a fornirmelo.


Mi sembra assolutamente corretto!

Se qualcuno di voi ha informazioni o ha avuto esperienze simili, condividete e suggerite!

La scuola materna e il raffreddore

$
0
0
Scuola materna e raffreddore sono diventati per noi una coppia inseparabile..
Dunque Aurora ha iniziato a metà Settembre il primo anno di scuola materna ed è stata per lei la prima esperienza in una "comunità" senza mamma dal momento che ha sempre trascorso tutto il suo tempo a casa con me o suo papà o la nonna o gli zii, insomma mai andata all'asilo nido.

Diciamo che la questione inserimento è andata alla grande, addirittura le prime settimane sembrava più felice di andare a scuola che non stare a casa: non un capriccio, non una lacrimuccia, niente...
Tanto che ero più triste io a doverla lasciare li.. Mi sentivo (e mi sento) un po' in colpa.
Poi, con il passare dei giorni la felicità per la novità ha lasciato posto ad altri sentimenti, tanto che è riuscita a dirmi:
"Io non voglio andare a scuola"
"Perché Aurora? Non ti diverti con le maestre e a giocare con gli altri bimbi?"
"Si.. Ma tu mi manchi..." 
Ecco, cosa rispondere dopo questa affermazione?
Ho dovuto fare la dura, reprimere una lacrimuccia (che era anche di soddisfazione) e dirle
"Amore, ma io vengo sempre a riprenderti. Tu nel frattempo giochi e ti diverti. Poi mamma arriva"

Diciamo che quello di cui si preoccupa maggiormente Aurora negli ultimi tempi è proprio la questione : se qualcuno va via, poi torna?
E come darle torto?
Ha visto andar via e non tornare diverse persone...

Ma torniamo al nostro raffreddore. Dunque abbiamo frequentato una settimana si è una no a causa di febbre, tosse e raffreddore. Il tutto si è trasformato in un perenne naso colante condito da un'acuta otite con tanto di pianto inconsolabile per cinque ore.
Che si fa, allora?
Somministriamo cortisone e antibiotico per dieci giorni.
E poi? Poi torniamo a scuola.. Una settimana... Poi ricominciamo..
Basta!! Mi dico, non ne posso più ( io, figuriamoci lei!!).

Allora prenoto una visita da un otorino (ben 200€ di parcella, ma davvero ben spesi, almeno!).

Risultato: adenoidi infiammate da operare...
Forse preferivo non saperlo!
Prima proveremo con una cura per ben tre mesi per cercare di evitare o quanto meno posticipare l'intervento.. E onestamente vorrei proprio sperare in bene..

Magari voi avete delle esperienze positive da raccontarmi..

Ma tornando a noi, per il momento nella coppia scuola-raffreddore, è proprio il raffreddore a portare i pantaloni in casa!

10 mesi... Senza te

$
0
0
Mancano solo 20 giorni a Natale e mi ritrovo a chiedermi come sarebbe se anche tu fossi qui, come sarebbe trascorrerlo tutti insieme, come saresti tu, Camilla.
Invece mi ritrovo ancora una volta, mese dopo mese, a pensarti nel giorno in cui avremmo festeggiato il ricordo della tua nascita...
10 mesi, tanto è trascorso da quel giorno, tanto è che non ti vedo, tanto è che non ti bacio.
Aurora questa sera mi ha detto:"Mamma, ti manca tanto Camilla, vero?"
Ho annuito e lei mi ha risposto: "Lo so, ma sarai di nuovo felice quando tornerà"
Poi è corsa ad abbracciarmi e darmi un bacio..
Ecco, lei continua a credere che tornerai, basta che tu trovi una scala abbastanza alta e che qualcuno ti aiuti a scendere..
Io non so onestamente in cosa credere..
Mi sembra di percepire la tua presenza fra noi, come il nostro Angelo Custode personale, ma piango la tua mancanza fisica tutti i giorni. E questo conflitto non riesce a trovare pace nel mio cuore.
Qualcuno mi ha suggerito di non pensarci più, come fosse un capitolo chiuso, qualcuno mi ha detto che potevo avere altri figli e dimenticare la tua perdita, qualcuno ritiene che essendo tu nata morta dovrei soffrire meno rispetto a chi perde un figlio anche solo dopo pochi giorni e di ritenermi "fortunata nella sfortuna" per questo.
In realtà credo che nessuno capisca fino in fondo la guerra in atto dentro di me.
Ciò che so con certezza è che mi manchi e che il tempo non aiuta così tanto come tutti dicono.
Allora vorrei tanto scrivere anch'io la mia letterina a Babbo Natale e chiedergli di poter avere tutte e tre le mie bambine  e scattare loro una foto insieme...
In fondo è Natale: si può sognare...

Mi manchi papà

$
0
0
Ci sono giorni in cui i ricordi bussano con maggiore insistenza alle porte del cuore e della mente.
La mente li respinge con forza, razionalizza per non ricadere in quello stato di tristezza, ma il cuore..beh, il cuore dapprima reagisce, lotta, poi vacilla, infine si arrende.. e li lascia entrare con tutta la loro prorompenza.
E sono questi i giorni in cui le lacrime si mischiano ai sorrisi, in cui i momenti felici si fondono in quelli tristi, in cui i ricordi di esperienze di vita vissuta rivivono.
Oggi che mancano 12 giorni a Natale.
Oggi che dovrebbe essere un giorno di Festa, Santa Lucia, e avremmo dovuto scambiarci i dolcetti.
Oggi che avremmo riso, parlato, scherzato, chiacchierato insieme.
Oggi, invece, che sono due anni che non ci sei più..
Oggi...
Quante volte ho immaginato di averti accanto durante questo periodo così difficile.
Quante volte ho desiderato che tu fossi qui per darmi anche solo un bacio.
Quante volte ho sperato di risvegliarmi dal mio incubo.
Quante volte...
Ma questa è la realtà: tu sei volato in Cielo ed ora ti occupi di Camilla.
Non può essere altrimenti.
Solo ricordati anche di noi quaggiù..
Mi manchi papà.

L'albero di Natale

$
0
0
Ed anche noi abbiamo addobbato l'Albero di Natale.
Penserete: beh, un po' in ritardo.. Comunque meglio tardi che mai!

In realtà l'Albero in casa è pronto già da fine novembre, quello di cui sto parlando è un piccolo alberello che sono stata indecisa se acquistare o meno fino ad oggi. È l'Albero di Natale che ho preparato da portare alla mia Camilla...
Sembra una riproduzione in miniatura di quello che abbiamo a casa: con il puntale rosso e palline rosse e argento.
Perché anche per lei è Natale... Il suo primo Natale... Ed è giusto che abbia almeno un alberello...


Count down... E dubbi

$
0
0
Il count down è cominciato già da tempo, ma siamo ormai giunti alle ultime quattro settimane... E un po' di ansia comincia a farsi sentire.

Se consideriamo che in mezzo ci sono: Natale, Capodanno, la Befana e il compleanno di mio marito, beh, il tempo rimasto è proprio poco!!


È la prima volta che programmo il parto quindi è una novità per me.
Conoscere già il giorno, cosa devo fare, l'ora in cui presentarsi in ospedale e di conseguenza come organizzare il tutto anticipatamente.
Devo dire che questo aspetto non mi dispiace per nulla.. Solo mi preoccupa un po' il cesareo di per sè trattandosi comunque di un intervento!

Dopo il cesareo di Camilla ho avuto davvero male, forse anche perché il travaglio e quindi le contrazioni erano ancora forti. Inoltre sono stata sottoposta ad anestesia totale. E poi l'esito non era di certo quello che uno si aspetta...

Sta di fatto che se avessi potuto scegliere avrei di gran lunga preferito un parto naturale...
Ma non posso: primo passa meno di un anno tra i due interventi, secondo non posso di certo aspettare le canoniche 40 settimane e nemmeno essere sottoposta ad induzione perché potrei incorrere nella rottura dell'utero, e terzo Vanessa è podalica! Così, anche se mi fossi intestardita per un parto normale, questa condizione me lo vieta categoricamente, quasi qualcuno ci avesse pensato al posto mio per dirmi: è meglio fare così, non devi avere rimpianti.

Quindi non mi resta che prepararmi a questa mia ultima avventura.
Dico "ultima" perché il mio ginecologo mi ha suggerito di chiudere le tube..
Quasi a dirmi: hai già sfidato la sorte più di una volta, evitiamo di tirare troppo la corda!
Dal canto mio, da una parte capisco che per la mia salute sia necessario: non credo che il mio fisico possa sopportare un'altra gravidanza con tutte le problematiche legate alla mia salute, inoltre vorrebbe comunque dire rischiare un'ulteriore perdita.. E credo che questo non potrei proprio accettarlo.
D'altra parte però mi dispiace rinunciare alla sterilità..in fondo compirò trent'anni il prossimo luglio e mi sembra di essere ancora giovane..insomma fatico ad accettarlo psicologicamente..
La mia domanda è: e se un domani, per un qualsiasi motivo, volessi un'altra gravidanza?
Sono consapevole di ciò a cui vado incontro, è la stessa situazione che sto vivendo oggi con Vanessa.



Insomma nonostante abbia già acconsentito alla chiusura delle tube ho dei dubbi..
Magari qualcuno mi sa suggerire o riportare la sua esperienza.

Io nel frattempo mi preparo a trascorrere le mie ultime quattro settimane preparando la cameretta, sistemando la casa e organizzando quella settimana in cui finalmente potrò abbracciare la mia bambina.

2014... Addio

$
0
0
Cosa dire di questo 2014?

Beh, un anno difficile, forse il più difficile. Una lunga strada in salita per risalire dall'Inferno in cui ero caduta..
Un percorso che mi ha insegnato a non dare nulla per scontato, dai gesti, alle parole, alle persone... Perché tutto ha e deve avere valore in ogni attimo, soprattutto le piccole cose e quella "normalità" troppo spesso snobbata.
Ho trascorso questo 2014 alla ricerca di un nuovo sorriso che non fosse solo una maschera.
Ho cercato un nuovo inizio dopo una fine troppo dolorosa.
Ho lavorato nel profondo per convivere con il mio dolore.
Ho fatto tutto questo per le mie bimbe, per mio marito e la mia famiglia perché se c'è una cosa che mi ha insegnato questo 2014 è che sono loro ciò che conta veramente.
L'ho fatto anche per me, perché ho capito che un giorno sprecato è solo un giorno perso e che se l'oggi è certo, il domani non lo è... 
Quindi, in fondo, questo 2014 che mi ha portato via tanto, troppo, mi ha anche insegnato davvero cosa vale e qual è la vera felicità... Pur conservando e convivendo con il mio più grande dolce-triste ricordo...
Addio 2014, sarai per sempre il mio anno più infelice e, allo stesso tempo, pieno di nuove speranze e vita.

Buon Compleanno Cucciolina

$
0
0
Oggi è un giorno speciale. Triste ma pur sempre speciale.
Oggi, cucciolina, compi un anno.
Un anno... E pensare che mi sembra ieri.
Il ricordo del tuo bel visino è ancora ben impresso nella mia mente, così come la sensazione di gioia mista a tristezza di quando ti ho stretta fra le braccia.
Ed oggi vorrei proprio questo: stringerti ancora una volta tra le braccia, baciarti e augurarti buon compleanno.
Oggi che avresti spento la tua prima candelina la tua assenza si fa sentire ancora di più ed il mio pensiero va a te, così come un bacio al cielo.
Buon compleanno Amore Mio, Cucciolina.
Ovunque tu sia...
Buon compleanno Camilla Enrica.
La tua mamma


19 Gennaio 2015 ore 8:47

$
0
0
È il 19 Gennaio 2015, ore 8:47, ed ecco il suo primo pianto...
Ma facciamo un passo indietro.
Dopo una gravidanza trascorsa senza troppi intoppi a livello fisico ( sul piano psicologico in realtà ci sono state diverse difficoltà e soprattutto paure), siamo finalmente arrivate a 37 settimane, il mio limite per questa gravidanza.
Il prericovero è stato fatto da tempo, da un mese, appena prima di Natale, quando mi ritrovavo a contare i giorni che mi separavano da questo importante momento.
Tutto è pronto: la cameretta, il corredino, la valigia... Forse quella meno pronta sono io... Forse quella paura è ancora troppo viva in me.. Ma questa volta so per certo che andrà bene. Perché lo so?
Perché io ho il mio personale Angioletto al mio fianco che veglia su di me e la sua sorellina..
Invidiosi, vero?

La notte non è né troppo lunga né troppo breve, direi quasi il tempo giusto per riposarsi un po' e, allo stesso tempo, preoccuparsi un po'.
Sveglia alle 5:30, poi si parte in direzione ospedale.
Un po' di burocrazia, gli esami del sangue, un'ecografia veloce ( tanto è ancora podalica) e poi "lui", il tracciato..
Il primo per Vanessa, il primo da quando non ho più sentito il cuoricino di Camilla...
E il mio cuore invece batte forte...
Ho paura eppure so che Vanessa sta bene, scalcia, ma quel "coso"è davvero difficile da affrontare... E riaffiorano i ricordi... Quel silenzio... Le lacrime ... La nostalgia... No, non adesso! Adesso devo gioire per Vanessa, questo è il suo momento, oggi è il suo giorno.
Poi mi preparo, metto il camice (meglio di un vestito da sera) e vengo trasportata in sala operatoria.
Con me, al mio fianco, mio marito.
L'anestesia fa presto effetto, i medici e l'ostetrica iniziano l'intervento.
Pochi minuti, un commento di una dottoressa "Ma questo è un piedino", la risposta del Primario "Eh certo, se è podalica"... E poi ... Poi un pianto, quel pianto di vita.

È il 19 Gennaio 2015, ore 8:47...
Benvenuta Vanessa



Sono una mamma... Non sono di serie B

$
0
0
Mi ritorna in mente quando da bambina, a scuola, l'insegnante chiedeva di svolgere il tema "Mi presento, chi sono io".
Nessun dubbio sulla stesura:
Mi chiamo Silvia, ho tot anni, ho una sorella con cui gioco e a volte litigo. Da grande voglio fare la maestra".
Semplice, lineare, nessuna esitazione. 
Ecco, dovessi fare quel tema oggi avrei qualche problemino in più...
Non tanto sul mio nome o chi è mia sorella (quelli li ricordo ancora!!), piuttosto sul chi sono oggi.

Partiamo dall'inizio: è il 21 Aprile 2006 e finalmente vengo assunta da una ditta della mia città che si occupa di vendita online. Nello specifico, io mi occupo da quel giorno del Customer care. In poco più di un anno divento vice responsabile dell'intero organico mantenendo anche il mio iniziale ruolo. Poco più tardi arriva l'aumento di stipendio..
Insomma una carriera invidiabile, in ascesa seppure con alti e bassi nei rapporti con le colleghe (più bassi che alti, ma chi non li ha?).
In tutta onestà, devo ammettere che non mi sono mai sentita pienamente a mio agio con le persone con cui lavoravo, non tanto per colpa loro, quanto perché le ritenevo essere differenti da me, con altri ideali, stili di vita, modi di fare, atteggiamenti, modo di vestire...
Insomma ero una "io lavoratrice" ben contenta di esserlo, ma senza sentirmi del tutto integrata nel gruppo.
È dicembre del 2010 quando scopro di aspettare Aurora e per motivi di salute devo obbligatoriamente mettermi a riposo già dal gennaio 2011.
Stare a casa mi fa sentire inutile, così , passati i primi mesi, chiedo se posso svolgere qualche lavoretto da casa, tanto posso starmene sdraiata sul divano e grazie ad un pc connettermi con il mondo.
E così faccio, fino ai primi di Agosto quando decido che è giunto il momento di dedicarmi esclusivamente all'arrivo della mia prima bimba.
Rientro in ufficio quando Aurora ha solo quattro mesi, perché sento che quella me, quella in carriera, dedita al lavoro, è ancora troppo presente; non voglio rinunciare alla mia vita che avevo prima di diventare mamma.
Purtroppo non avevo fatto i conti con la nuova situazione lavorativa: ora ero mamma e questo faceva di me una persona diversa sia agli occhi dei titolari sia a quelli della colleghe sebbene io mi sentissi sempre la stessa e pretendessi lo stesso ruolo, mansioni e posizione che avevo sempre avuto.
Dopo soli sei mesi decido di prendermi un congedo per assistere il mio papà affetto da un cancro in stadio terminale, è luglio del 2012.
Fino a quel momento mi sono sempre sentita legata al lavoro, una parte indispensabile di me, il mio io: io lavoratrice, io donna in carriera.
Qualcosa però si era incrinato al mio rientro: quella differenza che gli altri mi facevano pesare (forse involontariamente, forse no), ma che io non sentivo, stava diventando insostenibile. 
Per la prima volta mi sono detta: preferisco la mia famiglia al lavoro che al momento invece mi chiude la porta in faccia.

Poi, per una serie di vicissitudini, dalle mie gravidanze ai litigi con i titolari per incomprensioni, non sono più tornata al lavoro.

E mi sono allontanata... Allontanata dal mio "io"...

Sono diventata mamma di Camilla Enrica e poi di Vanessa. Loro due, insieme ad Aurora sono diventate tutto il mio mondo, la mia vita.



Adesso il mondo del lavoro, però, è tornato a bussare alla mia porta: il mio congedo di maternità sta per terminare.
Così, venerdì, per la prima volta dopo due anni, sono tornata in quell'ufficio..

Beh, ho sentito il mio "io-donna in carriera" cercare di emergere nuovamente, ma si è dileguato senza nemmeno combattere, è scomparso, sconfitto definitivamente.
Quella non sono più "io".
L'ho visto negli occhi delle colleghe che mi squadravano dall'alto del loro modo di vestire, del loro atteggiamento da superiori, al basso, il mio basso. Quasi fossi diventata una lavoratrice ( o persona?) di serie B.
Ma soprattutto l'ho riconosciuto in me: quello non è più il mio posto... (Non perché io creda di essere "caduta in basso", però).

Poi sabato accompagno Aurora alla festa di compleanno di una sua amica.
Una serie di bambini urlanti, un gruppo di mamme con addosso jeans, scarpe comode e maglioncini, e tante chiacchiere del più e del meno con gente appena conosciuta... Perché in fondo tutte siamo accomunate da una cosa: siamo mamme...

Così improvvisamente capisco chi sono, e posso concludere il mio tema:
Mi chiamo Silvia, ho 29 anni e sono mamma di tre bellissime bambine: Aurora, il mio primo amore, Camilla Enrica, il mio angelo e Vanessa, la mia nuova vita e speranza.
Sono una mamma e non una donna/lavoratrice non integrata/collega diversa di classe B.
Sono una mamma, questo vuol dire che ho un qualcosa in più, non in meno.
Sono una mamma, questo è il mio mestiere, e questo è ciò che mi rende felice.


Com'è essere mamma di un angelo?

$
0
0
Mi sono fatte due risate nei giorni scorsi leggendo il post di una mamma che raccontava cosa significa essere genitore di una bimba e poi un bimbo.
Ovviamente c'erano anche una serie di risposte e commenti di esperienze di altre mamme, tutte altrettanto divertenti.
Cosa dire? In alcune situazioni mi ritrovavo, in altre no...
Però mi sono fatta un'idea generale dell'essere "mamma di una bambina" e "mamma di un bambino".

Ecco, adesso vorrei aggiungere una considerazione: non esistono solo le mamme di femminucce e maschietti, esiste ancora una casistica, una sfumatura, che troppo poco spesso viene analizzata: essere mamma di un angelo.

Vi chiederete: com'è essere mamma di un angelo? Cosa mai ci può essere da dire di un bimbo-angelo?
Ora vi racconto io com'è, perché da raccontare invece c'è tanto, un mondo.

Innanzitutto è decisamente più difficile che non essere mamma di un maschietto o una femminuccia, non perché si debba gestire un carattere troppo vivace o estremamente mansueto... Piuttosto perché ci si trova a non poterlo gestire, nonostante quel carattere si conoscesse...
Camilla è una bambina vivace, forse un po' menefreghista, a cui piacciono le favole in rima, o almeno questa è l'impressione che ho sempre avuto di lei finché abbiamo vissuto insieme...e so di non sbagliarmi.
Perché lo so? Perché non dovete dimenticarvi che lei è stata viva prima di morire, che lei era una bambina come tutte le altre prima di diventare un angelo.
Lei è stata, lei è.

Ma continuiamo con la nostra analisi.
Quello che non è difficile da gestire sono i suoi impegni, anzi è più difficile per lei seguire i miei visto che lei vive nel mio cuore...ed al momento il mio cuore è un casino: tristezza mista a gioia mista a rabbia mista a ricordi misti a lacrime miste a sorrisi, insomma l'Inferno dantesco sarebbe un posto migliore.

Cosa dire invece del rapporto con le sorelline?
Gelosie inesistenti, lo consideriamo un punto a favore? Mah... E dove mettiamo allora la solitudine? Ritirare quei giochi suoi perché tanto non li condivideranno mai?
Un vuoto incolmabile.. un'assenza tangibile anche per loro.
Tutto sommato, meglio la gelosia...

Ma ciò che è peggio sono le difficoltà legata ad amici, parenti, conoscenti, ecc..
Di un bambino-angelo non si parla, si nasconde...in fondo non c'è, non si vede...non esiste.
Voglio urlarlo al mondo: Camilla, la mia bimba angelo, esiste, c'è , è.
E io sono la sua mamma... Perciò dico, parlo, racconto di lei.
E soprattutto pronuncio il suo nome...ancora e poi ancora e poi ancora...e non smetterò mai di farlo.
Perciò non abbiate paura di sentirlo o parlarne.

Parliamo adesso delle varie feste, per queste il problema si fa serio. Prendiamo ad esempio il compleanno, nessuna festa con gli amici, al massimo un bellissimo cesto di fiori freschissimi e due palloncini lasciati volare verso il cielo... Quel cielo che vorrei fosse più vicino.
E poi altre lacrime e sorrisi ricordando il suo bel visino...
E quegli occhi... quegli occhi di cui non conoscerò mai il colore...
Quelle manine che non mi accarezzeranno mai...
Quella boccuccia che non mi chiamerà mai "mamma"...

Ecco, com'è ... Com'è essere mamma di un angelo. Ed io so che avrei preferito essere mamma di una femminuccia o un maschietto... Ma non rinuncio comunque, e mai potrei, ad essere mamma di Camilla, il mio angelo.

Capita...

$
0
0
Mercoledì scorso è stata la giornata del primo vaccino per Vanessa (tralasciamo la questione "fare o non fare il vaccino", "fa bene o fa male").
Personalmente avevo e ho non poche perplessità in merito ai farmaci ed i possibili effetti indesiderati...
Sta di fatto che dopo una serie di letture, approfondimenti e consultazione di medici, io è mio marito abbiamo optato per il si.
Così nel pomeriggio mi reco in ambulatorio con la mia ignara patatina.
E il caso vuole che incontro una ragazza che conosco con il suo bimbo di cinque mesi e mezzo.
Ovviamente si comincia a chiacchierare del più e del meno, dei bambini, il nome, quando sono nati, se dormono e la più grande, invece, e poi ...
Poi giunge una domanda che mi porta inevitabilmente a parlare di Camilla...

E mi sento dire per l'ennesima volta "Capita..."

Adesso vorrei chiarire una cosa:
Capita che ci sia il sole, la pioggia, il vento, un uragano,
Capita che durante le feste si mangi troppo,
Capita che la notte si dorma poco,
Capita che qualcuno ti freghi l'unico parcheggio libero nell'area di un km,
Capita che ti macchi di caffè la camicetta pulita di bucato,
Capita che bruci la cena,
Capita che fai cadere il vaso di cristallo della nonna e si rompa in mille pezzi,
Capita che cerchi gli occhiali disperatamente e dopo mezz'ora ti accorgi di indossarli...
Ma non "capita" semplicemente che un bambino muoia!

Perciò  per favore,  trovate almeno un'altra parola di circostanza che non sia "capita..."
Basterebbe anche solo un "mi dispiace" senza aggiungere altro...

Venerdì 17 in marsupio

$
0
0
Oggi giornata alternativa.
Ho trascorso l'intera settimana a fare grandi pulizie: lavare i vetri, cambiare le tende, spolverare sopra gli armadi, sotto gli armadi, pulire le piastrelle dei bagni...
Insomma le pulizie di Pasqua solo con due settimane di ritardo!

Oggi mi sono detta: mi merito una passeggiata!
Ed ovviamente ecco la pioggia... Ma d'altronde , da "venerdì 17" cosa potevo aspettarmi?
Allora ho optato per il centro commerciale.
Grandissimo errore!
Perché vi chiederete..
Beh, ovvio: quando una mamma, nonché donna, entra in un centro commerciale con il pensiero "devo solo acquistare una presa della corrente", da li si passa al "oh, che bello questo set da pappa.Vanessa ne ha sicuramente bisogno". 
"E poi non vorrai prenderle due bavaglini in coordinato" 
"E cosa dire del biberon/bicchiere primi sorsi? Indispensabile".
"Eh già che ci siamo, meglio approfittare dei body in offerta"
"Ma non posso trascurare Aurora! Scegliamo un libro da regalarle."

Ecco, io non sono un'amante dello shopping (è evidente dal momento che per me non ho comperato nulla), ma cos'altro potevo fare in un piovoso venerdì 17?

In tutto questo dove erano le mie tate, vi chiederete.
Dunque Aurora era alla scuola materna e Vanessa ovviamente con me, e qui viene la parte bella, nel marsupio!

Non potete immaginare come mi guardavano stranite le persone che incrociavamo!
Ma è davvero così strano portare un bimbo nel marsupio?

Ci siamo fatte un selfie, così potete giudicare e commentare anche voi.


Voglio la tessera punti per il pronto soccorso

$
0
0
Per l'ennesima volta sono al pronto soccorso.
Ci fosse almeno una tessera punti, così ci guadagnerei qualcosa!
Sono ormai giunta alla conclusione di avere stipulato un abbonamento con le visite in ospedale. (O loro con me, a mia insaputa).


Ma cominciamo dall'inizio.
Il 19 gennaio nasce Vanessa con taglio cesareo perciò intervento e tre giorni di degenza (che tutto sommato sono anche pochi).
Poi, dopo tre settimane, colica epatica..
Eh già, un bellissimo regalo dei medicinali e della gravidanza di Camilla.
Visto che la colica è forte vado in pronto soccorso dove trascorro un "piacevole" pomeriggio.
Torno a casa alle otto di sera, ma non felice della breve permanenza ci ritorno alle dieci direttamente accompagnata dall'ambulanza.
Passo la notte in osservazione e torno al mio dolce nido la mattina seguente.
So che devo essere operata ma rimando sperando di riuscire prima a riprendermi dal cesareo.
E invece no: il 27 Febbraio nuova colica, nuova visita al pronto soccorso.
Questa volta però non mi dimettono, anzi decretano una pancreatite acuta e vengo ricoverata ed, 4 marzo, operata.
Insomma una settimana di vacanza forzata.
(Camera accogliente, silenziosa, ma pessima cucina: solo te e brodo senza pasta per una settimana!!).

A questo punto mi sono detta: ok adesso ho chiuso almeno per un po' con l'ospedale!

E invece, zac! Infezione del taglio all'obelico che si è pure riaperto!
Ed eccomi di nuovo qui, da lui, il pronto soccorso.



Cosa dire?
Non riesco proprio a stare lontano dal pronto soccorso troppo a lungo!
E pensare che non ci sono poi così affezionata!

I nostri regali per Camilla

$
0
0
Ed è di nuovo ora di dichiarazione dei redditi.
Vi domanderete cosa c'entra questo argomento con il mio blog.
Ve lo spiego subito.
Tutti sappiamo che c'è la possibilità di destinare il 5x1000 ad associazioni oppure enti da noi scelti, ed è proprio di questo che voglio parlare.




Ho letto un articolo di una mamma che conosco che chiarisce alcuni dubbi su questo argomento e soprattutto riporta quali spese si possono detrarre/dedurre, perciò vi lascio il suo link se avete necessità di schiarirvi le idee:http://www.mammarisparmio.it/elenco-associazioni-che-si-occupano-di-bambini-donagli-il-tuo-5x1000/


Alla fine del post, trovate anche una lista di associazioni ed enti che si occupano di bambini, con relativi codici fiscali, proprio per questa destinazione.

Personalmente ne ho un'altra da menzionare:CiaoLapo Onlus che si occupa della tutela in gravidanza e la salute perinatale.E offre sostegno e aiuto ai genitori e familiari in seguito alla perdita di un bambino. Il codice fiscale è:  92070250482

Adesso invece, chiedo a voi se avete voglia di suggerirmene qualcun'altra, non solo per me, per tutti.

Da quando Camilla è nata dormendo, io e mio marito abbiamo deciso di devolvere in beneficenza una cifra, quella che avremmo speso per i suoi regali, in occasione del Natale o del suo compleanno.
Questo è il nostro modo per ricordarla e offrire un regalo simbolico anche a lei. 
Perchè se Aurora e Vanessa ricevono una marea di regali, per noi è giusto che la stessa cifra sia spesa anche per Camilla.. per noi sono tutte e tre sullo stesso piano.
Per il momento, abbiamo scelto di destinare i suoi "regali" all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze oppure a CiaoLapo, ma , anche in questo caso, accettiamo consigli...

Lascio quindi la parola a voi...

Il rifiuto dell'asl, il caso di Nicole.

$
0
0
È da un paio di mesi che credo tutti abbiamo sentito parlare della vicenda di Nicole.
Per chi non lo sapesse, la sua mamma le ha dato la luce il in una clinica privata di Catania .
La piccola Nicole a causa di problemi respiratori necessita di cure specifiche in un TIN (terapia intensiva neonatale).
Cosa accade a questo punto?
Beh, la logica ci farebbe pensare ad un trasferimento repentino ed un'assistenza immediata al fine di salvarle la vita.
Mi dispiace, non funziona così..
Forse nei film...nei libri di fantascienza... Ma non per il nostri servizio sanitario.
Infatti, perché un bimbo possa essere trasferito in una struttura, tale struttura in questione deve prima accettarlo.
Quindi cosa si fa?
L'infermiere, ostetrica o medico di turno alzano il telefono, compongo il numero dell'azienda sanitaria locale più vicina e parlano con l'infermiere, ostetrica o medico di turno.
E i minuti passano...
Spiegano dunque la situazione.
...e il tempo scorre...
Chiedono se è possibile un trasferimento...
...altri attimi preziosi che volano via...
Non c'è posto, l'ospedale non può accoglierla.
...Nicole resta in attesa...
Altra telefonata.
...ormai i minuti non si contano più...
Finalmente l'accettazione.
...Nicole viene trasferita in ambulanza...
...e muore durante il tragitto a causa di un arresto cardiaco.

...Un'altra piccola bara bianca lunga appena 60 cm... e quel dolore che conosco fin troppo bene e che rivedo nei volti, negli occhi di quei genitori...

Ecco, ora ci si domanda: Nicole si poteva salvare?
Non vi dirò la mia personale impressione circa la vicenda anche se credo che si possa evincere dalle mie parole. Bensì vorrei richiamare l'attenzione sulla possibilità che una struttura ospedaliera ha di negare una cura ad un paziente che ne ha necessità.

Quando ancora aspettavo Camilla, è successo lo stesso anche a me: dopo il cerchiaggio d'urgenza fortunatamente riuscito, era necessario per me il trasferimento in una struttura con TIN in modo da garantire la migliore assistenza possibile alla mia bimba qualora fosse nata fortemente prematura.
I medici hanno dovuto contattare ben tre ospedali differenti prima che uno decidesse di accoglierci.
Mi chiedo come sia possibile. All'epoca ero sconcertata e attonita...col senno di poi, mi stupisco ormai di poche cose..
Comunque questo iter, quello del dover domandare per favore che un bimbo venga accolto e la possibilità di negare le cure specifiche, mi lascia oltremodo perplessa.

Ma come? Accettiamo giornalmente decine di extracomunitari e cerchiamo di aiutarli e quando si
tratta di aiutare uno dei nostri bambini dobbiamo soffermarci a chiedere se è possibile, oppure no, ma forse sì, e poi ... poi il tempo passa e soprattutto l'asl si può rifiutare...

Mi sorge anche un'altra domanda: ma se certe strutture non sono in grado di gestire fino in fondo tutte le situazioni, comprese quelle più critiche, hanno davvero senso di esistere? Non creano più danno che beneficio in certi casi critici?
Non dico di doverle chiudere, piuttosto di potenziarle.

Lascio a voi i commenti.. a me su questo argomento sono rimaste poche parole...
Viewing all 41 articles
Browse latest View live